EN ISO 20345:2022: LA NUOVA NORMATIVA PER LE SCARPE ANTINFORTUNISTICHE

Certificazioni delle scarpe antinfortunistiche:

  1. Certificazione CE: La marcatura CE indica che il prodotto è conforme ai requisiti di sicurezza essenziali previsti dalla legislazione europea. È obbligatoria per tutte le calzature antinfortunistiche destinate al mercato europeo.
  2. Norma ISO 20345: La norma ISO 20345 definisce i requisiti minimi per le calzature antinfortunistiche dotate di punta di protezione. Questa norma stabilisce una serie di proprietà fondamentali che tali calzature devono possedere, tra cui la resistenza all’abrasione, l’assorbimento dell’energia nella zona del tallone e la resistenza all’acqua etc. Tuttavia, è importante sottolineare l’entrata in vigore della EN 20345:2022, che introdurrà marcature ancora più selettive e distintive. Tale revisione mira a migliorare ulteriormente gli standard di sicurezza delle calzature antinfortunistiche e a garantire una maggiore chiarezza e uniformità nel mercato. È significativo notare che la normativa EN 20345:2011 e la EN 20345:2022 coesisteranno fino al 2027, offrendo un periodo di transizione ai produttori di calzature per adeguarsi alle nuove disposizioni. Durante questo periodo, i produttori avranno l’opportunità di apportare le modifiche necessarie al fine di conformarsi alle nuove norme e garantire la conformità dei loro prodotti.
  3. Norma ISO 20346: Questa norma definisce le calzature di protezione con un puntale resistente a 100 joule corrispondente a 20kg ad un metro di altezza. Tuttavia, è importante notare che, nonostante l’obbligatorietà prevista dalla normativa, le calzature antinfortunistiche con tale livello di protezione stanno progressivamente perdendo popolarità. Ciò è dovuto ai recenti sviluppi tecnologici che hanno permesso la produzione di puntali performanti ma leggeri, consentendo la realizzazione di calzature più comode e confortevoli, senza compromettere il grado di protezione offerto. Questa evoluzione tecnologica ha determinato una diminuzione della diffusione delle calzature antinfortunistiche tradizionali, poiché sempre più lavoratori richiedono soluzioni che garantiscano sia la sicurezza che il comfort durante le attività lavorative. Grazie a questi progressi, è stato possibile creare calzature protettive che combinano efficacemente elevate prestazioni di sicurezza con un maggiore grado di comfort, contribuendo così a promuovere l’adozione di calzature di protezione più moderne e innovative nel contesto lavorativo
  4. Norma ISO 20347: entrata in vigore il 5 aprile 2012, fornisce una specifica dettagliata dei requisiti essenziali e facoltativi per le calzature da lavoro non soggette a rischi meccanici come urti o compressioni. Queste calzature, identificate con la marcatura “O” (Occupational), si differenziano dalle precedenti categorie in quanto non sono dotate di puntale di protezione. Le calzature da lavoro trovano un crescente utilizzo in ambienti in cui non vi è il rischio di caduta di oggetti pesanti dall’alto. Tuttavia, gli operatori che indossano tali calzature possono comunque incorrere in pericoli quali scivolamenti o inciampamenti. Pertanto, è di fondamentale importanza che queste calzature siano progettate e realizzate con caratteristiche specifiche volte ad affrontare tali rischi, come aderenza su diverse superfici e resistenza allo scivolamento. L’adozione di calzature da lavoro adeguate è essenziale per garantire la sicurezza e la protezione degli operatori in ambienti in cui non sono presenti rischi meccanici diretti. La normativa UNI EN ISO 20347:2012 fornisce linee guida chiare per la progettazione e la fabbricazione di queste calzature, contribuendo a creare un ambiente lavorativo più sicuro e riducendo il rischio di incidenti legati a scivolamenti o inciampamenti.

Categorie delle Scarpe Antinfortunistiche:

SB: Questa categoria comprende i requisiti base delle calzature che comprende il puntale con resistenza allo schiacciamento a 200J + 15kN, resistenza e innocuità e prestazioni dei materiali utilizzati, ergonomia e protezione allo scivolamento con test su pavimento in ceramica con detergente. I requisiti e marcature addizionali sono:

E: Assorbimento energia nel tallone

A: Calzatura Antistatica

WPA: Water Penetration & Absorption Calzatura realizzata con materiali idrorepellenti e resistenti alla penetrazione dell’acqua. Sostituita con nuova norma EN20345:2022 la WRU Water Resistant Upper tomaia resistente all’acqua.

WR: Calzatura impermeabile (Water Resistant)

FO: ( Fuel Oil) Suola resistente agli idrocarburi. La suola a contatto con gli Idrocarburi non deve dilatarsi oltre il 12% del suo volume. Con la nuova normativa deve essere sempre indicato separatamente se la calzatura soddisfa questo requisito.

AN: Protezione Alla Caviglia

CR: Resistenza al Taglio

P: Lamina Antiperforazione Metallica chiodo tronco conico diametro 4.5 millimetri

PL: Lamina Antiperforazione non Metallica chiodo tronco conico diametro 4.5 millimetri

PS: Lamina Antiperforazione non Metallica chiodo tronco conico diametro 3 millimetri

HRO: Suola resistente al calore da contatto 300° per almeno 1 minuto

HI: Isolamento dal Calore

CI: Isolamento dal Freddo

M: Protezione del Metatarso

C: Calzatura Parzialmente Conduttiva

CR: Resistenza al Taglio di Lama

LG: Ladder Grip, identifica una suola con il tacco distaccato per la tenuta sui pioli delle scale.

  1. WAIST AREA – l’area del famice deve essere almeno di 35 mm;
  2. HEEL BREAST – la sporgenza del tacco deve essere di almeno 10 mm e deve avere una specifica angolazione α (compresa tra 90° e 120°);
  3. CLEAT PROFILE – profilo della zona del famice con opportuna inclinazione; d) CLEAT HEIGHT in the WAIST AREA – l’altezza dei ramponi nella zona del famice deve essere di almeno 1,5 mm.

SC: Scuff Cup, Copri puntale. Regolamenta la tipologia di copri punta con specifica resistenza testati a 8000cicli di abrasione. Questo permette di individuare i copri punta solo estetici da quelli funzionali e quindi con resistenza meccanica minima garantita.

SR: Resistenza allo scivolamento. Test su pavimento ceramica+glicerina. Suola con scivolamento in avanti poggiata nel tacco a 7° e suola con scivolamento all’indietro con poggiata sull’avanpiede a 7°. Il Simbolo SR prende quindi il posto dei precedenti simboli SRA SRB e SRC della norma EN20345:2011.

ESD: Calzatura dissipativa per aree protette dalle scariche elettrostatiche.

  1. S1: Questa categoria tutti i requisiti base (SB) con aggiunta di proprietà antistatiche, assorbimento di energia nel tallone, e suola resistente agli idrocarburi. Sono adatte a lavori in ambienti interni, come gli uffici dove non si ha un rischio di perforazione della suola.
  2. S1P: Questa categoria include le caratteristiche dell’S1, ma aggiunge anche una resistenza alla penetrazione da parte di oggetti appuntiti sulla suola. Queste scarpe sono adatte a lavori in cui esiste il rischio di lesioni da oggetti, come chiodi o vetri. Con la nuova normativa 2022 l’S1P si differenzia in S1PL ( con lamina Antiperforazione non Metallica chiodo tronco conico diametro 4.5 millimetri) e S1PS (Lamina Antiperforazione non Metallica chiodo tronco conico diametro 3 millimetri)
  3. S2: Le scarpe della categoria S2 presentano tutte le caratteristiche dell’S1, ma con caratteristiche di idrorepellenza della tomaia. Sono adatte a lavori in ambienti umidi o in presenza di liquidi.
  4. S3: Questa categoria comprende le caratteristiche dell’S2, aggiungendo una lamina antiperforazione sia metallica che tessile e la suola che deve essere con rilievi. Sono ideali per qualsiasi lavoro all’aperto o al chiuso, dove occorre una calzature idrorepellente con protezione alla perforazione. Con la nuova normativa 20345:2022 le S3 si suddivido anche in S3L (con lamina Antiperforazione non Metallica chiodo tronco conico diametro 4.5 millimetri ) ed S3S (Lamina Antiperforazione non Metallica chiodo tronco conico diametro 3 millimetri)
  5. S4: Questa categoria riguarda in particolare gli stivali in materiale plastico o similare con tomaia impermeabile senza presenza della lamina antiperforo. Sono adatte a lavori in ambienti con presenza di liquidi dove non si richiede la protezione da perforazione suola, come per esempio le industrie alimentari.
  6. S5: Questa categoria riguarda sempre la famiglia degli stivali che presentano tutte le caratteristiche dell’S4, ma includono anche la protezione alla perforazione. Quindi con l’aggiunta di lamina anti-perforo tessile o metallica. Sono ideali per lavori in ambienti esterni o in presenza di rischi meccanici significativi come per esempio in edilizia.
  7. S6: Questa calzatura ha tutte le caratteristiche della calzatura S2 ma include impermeabilità all’acqua della tomaia (WR)
  8. S7: Calzature con le medesime caratteristiche della S3 ma con l’aggiunta dell’impermeabilita’ della tomaia (WR)
  9. S7L: Calzature con le stesse caratteristiche della S3L ma con l’aggiunta dell’impermeabilita’ della tomaia (WR)
  10. S7S: Calzature con le stesse caratteristiche della S3S ma con l’aggiunta dell’impermeabilita’ della tomaia (WR)

Certificazioni aggiuntive:

  • Certificazione dielettrica: alcune calzature antinfortunistiche sono progettate per proteggere contro le scariche elettriche, offrendo un livello di isolamento elettrico. La norma di riferimento per la certificazione dielettrica è la EN 50321.
  • Certificazione antitaglio motosega: calzature specifiche offrono protezione contro il taglio provocato da motoseghe o attività simili. La norma di riferimento per la certificazione antitaglio motosega è la EN ISO 17249.

La scelta delle scarpe antinfortunistiche giuste per il tuo ambiente di lavoro è fondamentale per garantire la sicurezza e la protezione dei lavoratori. Conoscere le diverse certificazioni, categorie e normative del 2023 ti aiuterà a prendere decisioni informate e a selezionare le calzature adatte alle tue esigenze specifiche. Ricorda sempre di verificare la conformità alle norme e di consultare i professionisti del settore per ulteriori informazioni e consigli.

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